Ascoltare il primo concerto solistico di qualcuno è sempre una esperienza particolare, se ne può assaporare l’emozione, la gioia di un progetto che diventa pian piano realtà, e la voglia di fare del proprio meglio, semplicemente. Per caso vengo a conoscenza che la pianista è figlia della mia cara insegnante di storia e filosofia del liceo, colei che mi trasmise la febbre per lo studio, patologia che dopo tanti anni, ormai sospetto, non mi abbandonerà mai.
Luna Costantini ha vinto numerosi premi nazionali ed internazionali, frequentato masterclass e seguito maestri illustri del genere, ha suonato in numerose manifestazioni importanti e, giovanissima, sta per portare a compimento il percorso pianistico di vecchio ordinamento presso il Conservatorio Casella dell’Aquila. Ho letto il variegato curriculum nel programma di sala, più di tutto però a colpirmi è stato l’insieme di ciò che ho visto ieri, una splendida ragazza di soli 16 anni che ha riempito la sala del Castello Orsini e ci ha accompagnati con la sua eleganza attraverso interpretazioni di classici come se fossero suoi conoscenti, senza dire una parola, la musica non ne ha alcun bisogno. Luna si è servita invece di quei due ingredienti che fanno di un musicista qualcosa di più, la grazia e la violenza, in un giusto equilibrio capace di toccare l’animo di chi ascolta senza che questo se ne accorga e sono capacità innate che possono e devono essere nutrite con studio e dedizione, ma sono lì, e quando ci sono si sentono sulla pelle. Il repertorio, tra romantico e moderno passando da Liszt a Saint-Saens, dalla Ciaccona di Bach di Busoni a Debussy, raggiunge il massimo splendore con la Fantasia in do maggiore di Schubert, molto impegnativa sia sotto il profilo tecnico che interpretativo, ma Luna ce la offre con semplicità, umiltà ed energia, raccontandoci i colori e la drammaturgia tipici di Schubert nonostante la sua giovane età. Allora la voglio ringraziare, per questa sua spontaneità e per il pensiero che nel bis ha dedicato ai suoi nonni proprio nel giorno della loro festa, verremo a sentirti di nuovo e presto Luna, per te e per noi.
Alessandra Stornelli nasce come pianista classica, ma ben presto comincia a dedicarsi anche al canto, prima nella accezione pop, poi orientandosi verso il soul, esibendosi anche diverse volte al Teatro Ariston di Sanremo, oltre che in svariati concerti. Nel 2005 consegue una laurea magistrale in Storia della Musica con Guido Zaccagnini presso il DAMS di Roma3 con il massimo dei voti e con una tesi su i rapporti intercorsi in 100 anni fra il Teatro La Fenice di Venezia e il Festival Internazionale di Musica Contemporanea, nella quale intervista Giorgio Battistelli e Mario Messinis.