Dopo 25 anni di carriera e 23 album pubblicati, Antonio Onorato regala ai suoi fan un album live che ha deciso di presentare a Napoli al PAN – Palazzo delle Arti di Napoli nell’ambito della quinta edizione della mostra ROCK! ideata e diretta dai giornalisti Carmine Aymone e Michelangelo Iossa, nelle sale dedicate alla mostra “PINO!: i mille colori del lazzaro felice”. Il cd che raccoglie diversi brani registrati durante alcuni concerti del 2013 e 2014, riassume una buona parte della sua storia artistica. Partendo da sue famose composizioni, Gaga, dall’omonimo album pubblicato nel 1990, e ¾ e un po’, giunge agli ultimi temi da lui composti. Munaciello esprime l’ attaccamento alle sue radici, mentre Indian Raga rappresenta il carattere di Onorato, sempre aperto al confronto con culture diverse. L’album, oltre a contenere due standard americani, My one and only love e All the way e due classici napoletani, Palummella e Tammurriata nera, in cui il musicista spazia su tutti i livelli, regala anche una rivisitazione in trio de La canzone del Vesuvio. Quest’ultimo brano è una composizione di Toninho Horta, inserita nel loro album in duo “From Napoli to Belo Horizonte” ed è stata dedicata dal chitarrista brasiliano proprio al suo amico e collega vesuviano. Il jazz di Onorato si contraddistingue per essere “nuovo” e riconoscibile, la sua ricerca percorre tante strade senza perdere mai di vista “il suono delle sue origini” ed è questo l’ obbiettivo del suo studio: guardare all’ America, alla musica afro-americana, al jazz, avendo sempre un occhio verso gli stilemi armonico-melodici del linguaggio della cultura napoletana, spaziando anche verso quella medio-orientale e sud-americana. Questa sua apertura l’ha reso un chitarrista e compositore eclettico, al punto che è riduttivo etichettarlo in un fisso genere musicale. Il jazz lascia lo spazio alla fusion per aprirsi ancor di più alla world music, fino arrivare all’essenza più profonda della composizione, quella per orchestra. Nell’album Antonio Onorato Trio Live è accompagnato da due musicisti altrettanto eclettici, Dario Deidda al basso e Mario De Paola alla batteria, i quali si integrano con naturalezza e creatività spontanea nell’universo musicale onoratiano.
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